Nato nel 1987, sono maestro di inglese nella scuola primaria. Sono laureato in lingua e cultura giapponese, un percorso scelto per approfondire la mia passione per le culture dell’estremo oriente, che ho poi completato con una magistrale in Scienze delle Religioni orientali. Sono stato più volte in Giappone, sia nell’ambito dei miei studi che per diletto, e ho recentemente completato il mio percorso accademico con un dottorato in Storia. Ora non vedo l’ora di poter restituire qualcosa di quello che ho appreso.
La cultura, la filosofia e le religioni di terre lontane hanno avuto su di me un’attrazione magnetica, e le lingue sono state la chiave per avere accesso a nuove conoscenze. Il giapponese, per quanto affascinante, ha applicazioni limitate: è l’inglese a fare da passe-partout ad un mondo di nuove scoperte.
I bambini di oggi hanno accesso a strumenti straordinari per imparare le lingue, nonché a contenuti praticamente illimitati. Sono convinto che l’insegnamento dell’inglese debba andare oltre i contenuti linguistici, e rientrare in quell’alfabetizzazione che deve puntare a insegnare come destreggiarsi in questo mare di risorse. L’inglese non deve essere una nozione da studiare, ma uno strumento da carpire, come una penna che si estrae dall’astuccio. Il mio obbiettivo più ambizioso è far capire ai miei alunni che l’inglese non è solo una materia di studio e compiti, ma un’opportunità per accedere a un mondo di contenuti.