I ragazzi dell’IMC di Cepino in vacanza studio in Irlanda, tra castelli e colline

In un tempo in cui il mondo sembra spesso dividersi e chiudersi, portare dei ragazzi e delle ragazze all’estero significa spalancare finestre su altri modi di vivere, pensare e sentire. Vuol dire dare loro strumenti concreti per comprendere il mondo e per diventare cittadini più consapevoli, più aperti, più umani. Che sia una gita di qualche giorno in famiglia, una vacanza al mare con i propri cari o un’esperienza di qualche settimana fuori dal nostro Paese, per un adolescente approcciarsi a delle realtà internazionali è sempre fonte di arricchimento culturale e comunicativo. Studiare una lingua straniera nel paese in cui è parlata non è solo un esercizio scolastico: è un’immersione viva nella cultura, un’occasione per mettersi in gioco, per ascoltare e per raccontarsi in una lingua diversa.

È esattamente questo che ha fatto vivere l’Istituto Maria Consolatrice di Sant’Omobono Terme, nella seconda metà di luglio, a 33 ragazzi e ragazze (di cui quasi la metà provenienti dalla valle Imagna, alunni o ex-alunni della scuola) durante la vacanza studio di 15 giorni a Cork, nel sud dell’Irlanda: un viaggio che ha unito apprendimento, scoperta e crescita personale. Gli accompagnatori sono stati tre docenti di lingue straniere: il prof. Francesco Salvador dell’IMC – Scuola di Cepino, il prof. Stefano Asperti, insegnante presso il Collegio Vescovile e i Licei dell’Opera Sant’Alessandro, e il prof. Massimo Invernizzi dell’Istituto Comprensivo Nelson Mandela di Crema, coordinati e supportati dall’agenzia Insieme Viaggi di Milano.

Per due settimane, i ragazzi hanno frequentato lezioni presso il campus dell’UCC – University College Cork, uno degli atenei più prestigiosi d’Irlanda. Il campus è un luogo affascinante, dove edifici storici ricoperti di edera convivono con strutture moderne, immerse nel verde e nella vivacità della vita universitaria. Le lezioni, dinamiche e coinvolgenti, si sono ovviamente svolte in lingua inglese e hanno privilegiato l’interazione, permettendo a tutti di migliorare sia la comprensione che l’espressione orale.  La presenza di più classi e di più livelli ha reso possibile la creazione di percorsi di apprendimento individualizzati secondo le proprie competenze e conoscenze pregresse. E oltre alle mattinate di studio ci sono state serate dedicate al divertimento e alla socializzazione: serata in discoteca, film in lingua originale, lezioni di danze popolari irlandesi e molte altre attività pensate per la fascia di età che va dai 12 ai 18 anni.

L’esperienza didattica è stata arricchita da una serie di escursioni in alcuni dei luoghi più belli e significativi dell’Irlanda. La città di Cork, seconda per grandezza nel Paese, ci ha accolti con il suo spirito giovane, la sua vivacità culturale e le vie colorate attraversate dal fiume Lee. Tra le tappe più suggestive c’è stata la Rock of Cashel, antico sito medievale che si erge maestoso su una collina nella campagna irlandese, simbolo di spiritualità e mistero. Visita anche Kilkenny, città dal fascino medievale con il suo castello e le sue strade lastricate, e Killarney, immersa in una natura lussureggiante fatta di laghi, boschi e montagne. A Killarney i ragazzi hanno esplorato la splendida Muckross House, dimora vittoriana immersa nel verde, e le Muckross Traditional Farms, per un tuffo nella vita rurale irlandese del passato, con attività e dimostrazioni coinvolgenti, tra cui l’assaggio di pane cotto nel camino e il burro appena uscito dalla zangola del casaro.

Non sono mancate escursioni lungo la costa: da Crosshaven, tranquilla cittadina portuale affacciata sull’Atlantico, a Cobh, ultimo porto toccato dal Titanic e città simbolo dell’emigrazione irlandese, fino alla pittoresca e coloratissima Kinsale, famosa per le sue case multicolore, la sua gastronomia e i suoi vicoli pieni di storia. Viaggiare in Irlanda significa attraversare una terra in cui la natura e il mito si intrecciano continuamente. Le colline verdi, i cieli mutevoli, il vento che scompiglia i pensieri e i racconti di fate, re, monaci e poeti accompagnano ogni passo. È un’isola che incanta, che avvolge, che accoglie. L’Irlanda è anche simbolo di ospitalità, cultura e memoria. È un luogo dove il passato convive con la modernità e dove ogni sguardo sembra raccontare una storia. “Per i ragazzi – fanno sapere i professori –, vivere tutto questo da vicino ha significato non solo imparare l’inglese, ma anche entrare in contatto con un modo diverso di vivere, in cui la natura è parte integrante dell’identità nazionale e la gentilezza degli abitanti fa sentire subito a casa. Oltre agli aspetti linguistici e culturali, ciò che ha reso davvero speciale questa esperienza è stato l’incontro tra le persone. Molti dei partecipanti non si conoscevano prima della partenza, ma in poco tempo si sono creati legami autentici, amicizie nate dall’ascolto, dalla condivisione e dalla complicità delle esperienze vissute.

Legami che speriamo continuino a crescere anche una volta tornati a casa. Questa vacanza studio non è stata solo un’opportunità per migliorare l’inglese, ma una vera e propria esperienza di crescita: linguistica, personale, relazionale. Un viaggio che ha arricchito i cuori, ampliato gli orizzonti e seminato curiosità e desiderio di scoperta. Perché viaggiare, soprattutto a questa età, significa imparare a guardare il mondo con occhi nuovi — e a volte, a riscoprire sé stessi. La meta per il prossimo anno rimarrà una sorpresa ancora per qualche tempo, ma sappiamo già che il prossimo viaggio sarà comunque un’avventura meravigliosa, aperta a tutti coloro che vorranno viverla!”.

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